La crescente consapevolezza dell’importanza di preservare l’ambiente e di adottare soluzioni green ha generato una trasformazione significativa anche nel mondo dell'architettura.

In questo settore, l’attenzione per la sostenibilità si traduce in bioarchitetture creative e all’avanguardia, volte a soddisfare le richieste degli acquirenti nel pieno rispetto dell’ecosistema circostante.

Cos’è la bioarchitettura

La bioarchitettura è un settore dell’edilizia che mira a progettare strutture e spazi urbani verdi, in armonia con il paesaggio e la natura limitrofa. Questo approccio architettonico si basa infatti sull'utilizzo di materiali e arredi ecologici – come legno, bambù, materiali da costruzione ottenuti dal recupero di rifiuti - e sull'ottimizzazione delle risorse energetiche, con l’obiettivo di porsi come una nuova risposta innovativa e responsabile alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo.

L’architettura sostenibile si impegna pertanto a ridurre sprechi e impatto ambientale, non solo durante la fase di costruzione, ma anche nel corso dell'intero ciclo di vita di un edificio, inclusa progettazione, costruzione, utilizzo e smantellamento. Questo implica l'adozione di strategie mirate al risparmio energetico, all'utilizzo di fonti rinnovabili, alla riduzione e al riciclo dei rifiuti, ma in primis alla decarbonizzazione degli asset e, conseguentemente, dei portafogli immobiliari.

In aggiunta all'aspetto ambientale, la bioarchitettura si preoccupa, infatti, anche del benessere delle persone, creando ambienti interni salubri, con una buona qualità dell'aria e un'adeguata illuminazione naturale; inoltre, promuove l'interazione umana con la natura attraverso l'inclusione di elementi green come giardini verticali, tetti verdi e spazi aperti, che contribuiscono a creare un ambiente più rilassante e rigenerante.

Edilizia sostenibile in Italia: alcuni esempi

Gli edifici certificati LEED, ovvero Leadership in Energy and Environmental Design, stanno prendendo sempre più piede nel panorama mondiale, non più come progetti e costruzioni a sé stanti ma inseriti in contesti urbani reali e funzionali; lo scopo ultimo è quello di stimolare il raggiungimento dell’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030, che mira a “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” (solo il settore edile è infatti responsabile del 40% dei consumi energetici mondiali).

In Italia, questo modello di architettura rappresenta un settore in forte crescita, soprattutto perché favorisce la creazione del valore e dei flussi di reddito, sia per investitori e inquilini che per la comunità, rappresentando un vero e proprio modello di investimento sul futuro.

Per questa serie di motivi, molti sono stati negli anni i progetti presentati e sviluppati su tutto il territorio nazionale: tra i migliori esempi di architettura sostenibile, l’Italia può vantare il Bosco Verticale, ovvero il “bosco urbano” progettato da Stefano Boeri nel 2007 e realizzato successivamente nel 2014, che ha reso in quegli anni lo skyline di Milano uno dei più interessanti e innovativi al mondo. Ma anche l’asilo nido La Balena, progettato da Mario Cucinella e definito come l’asilo più bello del mondo grazie alla sua struttura non solo fantasiosa ma a bassissimo impatto ambientale; oppure l’hotel di lusso Vigilius Mountain Resort, progetto dall’architetto Matteo Thun e noto per essere il primo hotel in Italia certificato Classe A dal sistema di certificazione CasaClima, che attesta la sua ottima efficienza energetica e sostenibilità ambientale.

Un progetto di edilizia sostenibile di recente realizzazione è stato aperto al pubblico da poco più di un anno: si tratta di Horti, il nuovo complesso green firmato Michele De Lucchi per BNP Paribas Real Estate, che ha trasformato radicalmente un’area nel cuore del capoluogo lombardo.

Horti, un gioiello restituito alla città di Milano

Situato nel complesso residenziale di Porta Romana, questo progetto di riqualificazione di una zona abbandonata ha trasformato un’area di 14.600 mq fra via Orti e via Lamarmora in 74 prestigiose unità immobiliari, due unità multifunzionali ad uso ufficio e un’autorimessa di due piani interrati, immersi in un parco di 10.000 mq, che dona “una boccata d’aria fresca” a tutti coloro che vivono la città.

Il parco, nascosto e dimenticato per oltre 30 anni, è stato ripristinato al suo originale splendore: ospita piante d’alto fusto quali tigli e cedri libanesi, e nelle ampie superfici a prato trovano spazio siepi e aiuole geometriche con piante aromatiche perenni quali lavanda, salvia, artemisia, calendule, anemoni. Il tutto è alimentato da un sistema di irrigazione ad ala gocciolante completamente automatizzato, possibile grazie a un meccanismo di recupero dell’acqua piovana che contribuisce a ridurre il consumo idrico e i costi di gestione.

Il parco ospita inoltre un Giardino Storico di 2.000 mq, un tempo adibito alla coltivazione di piante officinali; la sua apertura al pubblico offre ai visitatori la possibilità di scoprire un’oasi finora segreta, ispirata al concetto dell’hortus conclusus: un giardino chiuso al mondo esterno che nella poetica medioevale era pensato come il luogo nel quale la natura ritrova la condizione di originaria purezza della creazione e dove i monaci si dedicavano al ritiro e alla meditazione.