Si chiama “co-living”, e rappresenta la nuova frontiera dell’abitare insieme. Si tratta di un modello immobiliare che consiste nell’affitto di abitazioni all’interno di edifici che condividono spazi in comune. È questa l’ultima tendenza scelta dai Millennial e dai nomadi digitali: ambienti condivisi studiati e arredati da aziende specializzate che stanno ridefinendo questo nuovo modo di vivere, soprattutto nelle metropoli.
Nuove soluzioni abitative post Covid-19: il co-living
Questi ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia da Covid-19, hanno modificato le abitudini delle persone. Le restrizioni sociali, i nuovi modelli di lavoro, l’evoluzione urbana verso il green e la diffusione della sharing economy hanno spinto sempre più persone a rivalutare anche le proprie esigenze abitative. In questo scenario, il co-living si pone come una tra le soluzioni più interessanti del momento, una risposta efficace ai nuovi bisogni emersi.
Se in passato la scelta di abitare in un co-living era legata prettamente a una situazione economica di precariato, oggi è diventata un vero e proprio stile di vita, caratterizzato da flessibilità e condivisione.
Dai giovani alle famiglie: il target del co-living
I co-liver sono soprattutto studenti, neolaureati in ambiti tecnologici e in politica e finanzia, ma anche artisti e creativi, come raccontato su Sette, Settimanale del Corriere della Sera.
Il settore sta attirando sempre più investitori, che colgono nel co-living notevoli opportunità di crescita e sviluppo. Questa attenzione sta rendendo il concetto di co-living sempre più moderno e tecnologico, capace di attrarre anche over 45 e famiglie, grazie all’offerta completa e innovativa proposta: smart home, servizi a valore aggiunto e spazi comuni in cui condividere attività lavorative, culturali e sportive. Quello che si crea non è più un semplice abitare tra coinquilini, ma una vera community.
I vantaggi del co-living: flessibilità, convenienza, sostenibilità e umanità
Il co-living è un modello immobiliare che porta con sé molteplici vantaggi che lo rendono una soluzione abitativa interessante e innovativa. Condividere appartamenti o una casa secondo la filosofia del co-living permette di beneficiare di alloggi flessibili, con affitti che possono variare da pochi mesi a qualche anno, abbracciando la voglia di libertà di chi non desidera stanziarsi in una città per troppo tempo.
Queste soluzioni rappresentano inoltre ambienti fortemente creativi, ideali per chi vuole vivere in contesti stimolanti e a contatto con persone le cui esperienze sono fonte di arricchimento personale. Infine, un fattore da non sottovalutare nella scelta di vivere in un co-living è la convenienza dovuta all’economia collaborativa, che permette una riduzione notevole dei costi.
Inoltre, il co-living risponde al senso di solitudine che si è diffuso in seguito alle restrizioni dovute al Covid-19. C’è l’esigenza di creare una rete sociale solida e di condivisione in grado di conferire un profondo valore umano: ogni affittuario ha la propria stanza, ma condivide ambienti comuni come la cucina o, nei contesti più lussuosi, palestre, lavanderie e spazi di co-working.
Il mercato del co-living in Italia
La formula del co-living varia a seconda dei Paesi, del target e della tipologia di sistemazioni. In Italia questo mercato si sta pian piano consolidando, soprattutto a Milano, e si prevede un’ottimistica crescita. Si punterà sempre di più a offrire un prodotto di qualità, capace di rispondere alle esigenze dei clienti che chiedono più servizi e maggiore tecnologia. A testimoniare il promettente futuro del settore è anche la specializzazione che stanno assumendo le aziende, sia per quanto riguarda la gestione dei contratti sia per quanto riguarda lo studio e l’arredo degli spazi abitativi, progettati nell’ottica della convivenza tra più inquilini.