Si chiama “co-living” e rappresenta il modello dell’abitare insieme che continua ad incuriosire gli investitori di tutto il mondo. Questa tipologia di immobile prevede l'affitto di unità abitative all'interno di complessi residenziali, dove gli inquilini condividono spazi comuni appositamente progettati.

È questa la tendenza scelta negli ultimi anni dai Millennial e dai nomadi digitali: case o appartamenti condivisi, studiati e arredati da aziende specializzate del settore che si stanno rapidamente affermando nella ridefinizione del concetto di convivialità urbana.

Nuove soluzioni abitative post Covid-19: il co-living

In questi ultimi anni, profondamente segnati dalla pandemia Covid-19, le consuetudini delle persone hanno subito non poche trasformazioni: restrizioni sociali, nuovi modelli lavorativi, evoluzione delle aree urbane verso un approccio più green e diffusione dell'economia della condivisione sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto sempre più persone a riconsiderare la propria qualità della vita e le sue conseguenti necessità residenziali.

Ed è proprio in questo scenario che il concetto di co-living emerge come una risposta efficace e intelligente ai bisogni emersi post pandemia.

Per questo motivo, infatti, se in passato la scelta di abitare in un co-living era spesso associata a circostanze economiche precarie, oggi questa decisione si è trasformata in un autentico stile di vita, contraddistinto da flessibilità ma soprattutto spirito di condivisione.

Dai giovani alle famiglie: il target del co-living

Secondo il recente articolo de Il Sole 24 Ore Real Estate, nel 2022 sempre più investitori sono stati attirati dal settore del co-living, considerato un mercato pronto per un’enorme crescita. Questo perché, a dispetto dell’elevato aumento della popolazione, sempre più città urbane stanno subendo una carenza cronica di alloggi.

Anche per queste ragioni il settore del co-living sta interessando sempre di più non solo le generazioni più giovani (che comprendono molto spesso studenti e giovani professionisti con contratti d’affitto di massimo 12 mesi), ma anche gli over 45 e delle famiglie. Tutto ciò è possibile, infatti, grazie all'offerta completa e innovativa che il co-living propone: abitazioni intelligenti dotate di tecnologie avanzate, servizi aggiuntivi che apportano valore e spazi comuni concepiti per condividere non solo attività lavorative, ma anche culturali e sportive.

Un altro elemento attrattivo di queste soluzioni abitative è l'effetto che si crea attraverso il co-living, che va oltre il concetto tradizionale di essere dei semplici coinquilini; si tratta infatti di una vera e propria comunità in cui le persone condividono ogni giorno non solo spazi, ma anche idee, interessi e aspirazioni. Questo sano stile di vita promuove la socializzazione, la collaborazione e la condivisione delle risorse, trasformando il co-living in un'esperienza coinvolgente e arricchente sotto molti aspetti.

I vantaggi del co-living: flessibilità, convenienza, sostenibilità e umanità

Il co-living si configura come un modello immobiliare intriso di molteplici vantaggi, che lo elevano a una soluzione abitativa davvero interessante. L'adozione della filosofia del co-living offre infatti una serie di aspetti positivi come la flessibilità degli alloggi, in cui i contratti d'affitto possono spaziare da pochi mesi fino a diversi anni. Questo approccio risponde alle esigenze di coloro che desiderano conservare una certa libertà di movimento, senza stanziarsi in una città per troppo tempo.

Ma non solo: le soluzioni proposte dal co-living si rivelano molto spesso contesti fortemente creativi, ideali soprattutto per coloro che desiderano vivere in ambienti stimolanti, a contatto con persone le cui esperienze sono fonte di arricchimento personale.

Da non sottovalutare è ovviamente anche la convenienza di questi alloggi, poiché l’adozione di un un’economia condivisa all’interno dei co-living conduce a una considerevole riduzione dei costi complessivi (solitamente tutte le spese sono incluse in un unico canone mensile).

Inoltre, è fondamentale sottolineare come il co-living abbia risposto con pertinenza al sentimento di isolamento e solitudine che si è diffuso durante il periodo di restrizioni legate alla pandemia. Dopo questi ultimi anni, infatti, per molte persone si è rivelato imperativo creare reti sociali robuste basate sulla condivisione con altri esseri umani. Ed è in questa circostanza che i co-living si sono rivelati fondamentali: in questi spazi, infatti, ogni inquilino possiede la propria stanza privata, ma ha l'opportunità di condividere spazi comuni, come ad esempio la cucina, il salotto o strutture extra come palestre, lavanderie e spazi dedicati al co-working.

Il mercato del co-living in Italia

Questo modo di abitare sta ottenendo una crescente risonanza in tutto il mondo, soprattutto nelle grandi metropoli dove la combinazione di spazi privati e condivisi offre una soluzione flessibile e moderna alle esigenze abitative odierne.

Per quanto riguarda l’Italia, questo mercato immobiliare si sta consolidando sempre di più, soprattutto nella città di Milano, in cui si prevede un’ottimistica crescita. A testimoniare il promettente futuro del settore è anche la specializzazione che stanno assumendo molte aziende, sia per quanto riguarda la gestione dei contratti, sia per lo studio e l’arredo degli spazi abitativi, progettati nell’ottica di una convivenza intelligente tra più inquilini.